Ogni anno, in media, ogni italiano consuma oltre 190 litri di acqua da bere, fonte oneplanetfood, per una spesa media di circa €40,00 per delle bottiglie di acqua da 1,5 lt. dal prezzo di €0,30.
Provate a fermarvi un attimo a riflettere. Ognuno di noi consuma, quindi, 130 bottiglie di acqua solo per bere quotidianamente e butta la plastica nell’apposita raccolta differenziata. Quelle bottiglie, tuttavia, hanno contribuito non poco all’aumento dell’inquinamento del pianeta. La produzione di bottiglie di plastica comporta l’utilizzo di petrolio ed altri materiali e la loro produzione e distribuzione causano l’emissione di gas serra nell’ambiente aumentando l’inquinamento globale.
In Italia si consumano, quindi, circa 32 milioni di bottiglie di plastica ogni giorno, con un consumo di acqua minerale ai primi posti nel mondo e prima assoluta in Europa. Tutto questo in un Paese che conta su una riserva idrica naturale senza eguali.
Probabilmente, pochi di noi ci hanno veramente mai pensato eppure la plastica è la causa di inquinamento principale anche per i nostri mari. Secondo il WWF, infatti, il 95{aa8ae759493246789cfa2bde141c124d4cc74d8ef42ba4cd06949ac89dccf89d} dei rifiuti nel Mediterraneo è composto da plastica. Ebbene sì. La plastica sta inesorabilmente rovinando i nostri fondali, intrappolando centinaia di animali marini e tutto questo a causa del consumo sconsiderato di questo materiale. Il problema diventa ancora più grande se prendiamo in considerazione gli oceani. Sempre il WWF ci dice che negli oceani ci sono mediamente dalle 10 alle 20 tonnellate di plastica per un danno ambientale quantificato in circa 13 miliardi di dollari all’anno.
Negli oceani, inoltre, ci sono le cosiddette isole di plastica oceaniche, 5 grandi concentrazioni di plastica, due nell’oceano atlantico, due nell’oceano pacifico e uno nell’oceano indiano, che fluttuano nei nostri mari come delle isole alla deriva. Il Mediterraneo non è esente da questo problema. Infatti è considerato la sesta grande concentrazione di plastica al mondo. Pur essendo solo l’1{aa8ae759493246789cfa2bde141c124d4cc74d8ef42ba4cd06949ac89dccf89d} dell’acqua del pianeta, nel Mediterraneo si concentra il 7{aa8ae759493246789cfa2bde141c124d4cc74d8ef42ba4cd06949ac89dccf89d} della microplastica globale.
Ognuno di noi può fare la sua parte per contribuire a ridurre il consumo e, quindi, la produzione di plastica. L’acqua che compriamo è veramente migliore di quella dei nostri rubinetti? Lo diamo per scontato ma in realtà l’acqua dei nostri acquedotti è molto più controllata e arriva nelle nostre case ad un costo inferiore.
Bastano piccoli accorgimenti nella vita di tutti i giorni per migliorare l’acqua dei rubinetti e risparmiare nella spesa di ogni famiglia. Quali? Il depuratore d’acqua domestico è uno di quelli. E poi?
Come dicevamo, l’acqua degli acquedotti è la migliore che si possa bere perché è sicura e non necessita di particolari sistemi per renderla ancora più buona. Uno dei problemi che si possono riscontrare nelle acque che arrivano nelle nostre case può essere il cloro, utilizzato per impedire la presenza batterica, ed i sedimenti, materiali in sospensione che possono derivare da tubature un po’ vecchie.
La soluzione a questi problemi è facile, economica e rispetta l’ambiente.
I filtri a carboni attivi per l’acqua
I filtri a carbone attivo sono una soluzione pratica per risolvere il problema del cloro e dei sedimenti presenti nell’acqua dei nostri rubinetti.
Installati sotto i lavelli delle nostre cucine, ci consentono di spillare acqua di base buona ma che, grazie ai filtri, diventa la più sicura che possiate bere.
Il carbone attivo è un materiale con una struttura alimentare porosa con un grande potere assorbente. Grazie a questa caratteristica, il carbone attivo è, quindi, in grado di trattenere molecole di altre sostanze e viene, per questo, utilizzato nella filtrazione e nella purificazione dei liquidi.
Il carbone attivo può essere utilizzato nella forma granulare, parliamo in questo caso di filtri GAC (Granular activated carbon) o come Carbon Block (CB). Queste forme vengono normalmente utilizzate nella costruzione dei filtri ad uso domestico che si trovano, ad esempio, nei sistemi di microfiltrazione o nei sistemi ad osmosi inversa.
Volendo entrare più nel dettaglio, esistono molti sistemi per trattare l’acqua ad uso domestico senza dover spendere molto e con un minimo ingombro. Infatti, se la signora Maria, sempre presente nei nostri esempi, volesse migliorare l’acqua del suo rubinetto, magari già buona con 7°f di durezza ma con una forte presenza di cloro che non piace ai nipoti, potrebbe certamente valutare di installare un filtro Everpure, Profine, WCF o Oceano con attacco a baionetta.
Cosa sono questi filtri?
I filtri a carboni attivi con attacco a baionetta sono delle semplici cartucce che devono essere installate al punto d’uso con l’apposita testata e qualche raccordo. L’acqua, passando attraverso i filtri a carbone attivo, viene privata dal cloro e dalle sostanze che possono rimanere in sospensione, come dei sedimenti provenienti dalle tubature. Così, la signora Maria acquista un filtro e una testata, i raccordi necessari e, se proprio vuole spendere una volta per bene, un rubinetto a 3 vie per spillare l’acqua calda, fredda e filtrata senza dover installare un rubinetto a parte.
Ma come scegliere tra i diversi filtri?
Partiamo da un dato certo. I filtri a carbone attivo hanno proprietà diverse a seconda dell’acqua da trattare. In genere, si utilizzano filtri a carbone attivo con molecole d’argento. Perché l’argento? Perché assume una importante azione batteriostatica all’interno del filtro. Grazie all’argento, infatti, si impedisce la proliferazione batterica all’interno del filtro così da avere un acqua sempre buona da bere.
Pensate, ad esempio, ai filtri 4DC e 2DC della Everpure, con capacità filtrante di 0,5 micron, in grado di trattenere impurità, cloro, alghe e muffe che possono essere presenti nelle nostre acque.
Che dire del filtro Profine Arsenic, formato da Carbon Block da 0,5 micron argentizzato ed un letto particolare in grado di trattenere l’eccesso di arsenico ed erogare acqua in tutta tranquillità.
Volendo addentrarci nel mondo dei filtri per uso domestico, non possiamo dimenticarci del filtro Techno PF della WCF in grado di trattenere i Pfas che, soprattutto nel nord Italia, stanno causando tantissimi problemi.
E se volessimo andare sul sicuro? Anche in questo caso c’è una soluzione rapida ed economica da installare sotto il lavello di casa. È il filtro Oceano OK25 che aggiunge al sistema Carbon Block argentizzato da 0,3 micron una membrana di ultrafiltrazione da 0,1 micron in grado di trattenere qualsiasi elemento presente nell’acqua fino ad una grandezza di 0,1 micron.
I filtri a carbone attivo sono la soluzione ideale per trattare l’acqua ad uso domestico, rapidi da installare e sostituire, con un basso impatto ambientale, rendono l’acqua dei nostri rubinetti buona da bere.